mercoledì 9 novembre 2011

IO NON MI FIDO

     In Italia oltre alle dimissione minacciate e mai attuate, vedi il mio post del 7 novembre, c'è una nuova categoria quella delle dimissioni a condizione che e mi dimetto quando mi farà comodo.
     Il nostro presidente del consiglio annuncia le sue dimissioni ad orologeria, nelle successive ore va sbraitando in radio e tv di aver dimostrato, con l'annuncio appunto delle sue dimissioni, di aver anteposto, testuali parole, gli interessi della nazione ai suoi personali a quelli delle sue aziende e del suo partito. Questo detto da un uomo che per diciotto anni ha piegato le istituzioni ai suoi personali interessi mi fa sorgere qualche dubbio, cosa ancora dobbiamo aspettarci? Perché non ha dato subito le dimissioni come sarebbe stato giusto? Io non mi fido e spero non ci siano tentativi di rimescolare le carte, il nostro sig, B. è un esperto in queste cose.
     Andreotti disse che a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina. Cosa nasconde questa improvvisa conversione al bene comune?
     Gli scenari potrebbero essere:
- il tentativo, in queste settimana che ci separano dalle dimissioni vere e proprie, di acquistare e acquisire nuovi voti parlamentari e poi presentarsi dal Capo dello Stato con una nuova maggioranza, rimangiarsi l’impegno o tentare un Berlusconi bis;
- puntare alle elezioni anticipate candidandosi ancora una volta, caso mai con l'alibi di essere stato votato alle primarie e, con questa legge elettorale, riempire il parlamento di suoi uomini, come e più di prima;
- far passare, anche approfittando del momento difficile e della disponibilità dell'opposizione, nel maxiemendamento qualche formuletta, i suoi legali parlamentari sono formidabili in questo, che salvi definitivamente il premier e le sue aziende, una sorta di salvacondotto insomma.
     C'è anche una possibilità ultima, che tutto quanto detto prima sia solo il frutto della mia diffidenza e il sig. Berlusconi si faccia finalmente da parte, ci credo poco ma spero sia così.

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