domenica 9 ottobre 2011

ANDREA COSTA NON E' UNA NAVE DA CROCIERA

    Sul  finire degli anni ’70 un mio conoscente, iscritto al Partito Socialista, fece richiesta per iscriversi al Partito Comunista. Gli chiesi come mai, considerando che proveniva da una famiglia di vecchie tradizioni socialiste, mi rispose semplicemente che non poteva stare in un partito nel quale si credeva che Andrea Costa fosse il nome di una nave da crociera.
    Questo episodio mi è tornato alla mente leggendo ancora sulla lista degli anti italiania fatta dai giovani del Pdl, ma è ancora valida questa denominazione?, il nome di Palmiro Togliatti.
    Io posso comprendere che per i giovani pidiellini la svolta di Salerno sia una curva pericolosa sulla Salerno Reggio Calabria, oppure il memoriale di Yalta sia una memoria difensiva fatta da Putin per difendersi da qualche processo.
    Però sarebbe bene che, oltre alla storia fotoromanzata del proprio capo e fondatore, studiassero anche la storia patria. Saprebbero ad esempio che con la svolta di Salerno, il leader comunista, mettendo da parte la pregiudiziale antimonarchica, contribuì in maniera determinante all’unità delle forze che si battevano contro il nazifascismo.
    Saprebbero anche che, dopo l’attentato che lo colpì, Togliatti invitando alla calma evitò tentativi insurrezionali che avrebbero trascinato l’Italia in una guerra civile e in una probabile riedizione del fascismo.
     Saprebbero anche che l’allora partito comunista dopo la sconfitta elettorale del 18 aprile, accettando il responso elettorale,  entrò di diritto nella storia della democrazia italiana. Ed in quella storia c’è stato da protagonista e spesso da principale difensore dei valori costituzionali e antifascisti.

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