martedì 13 settembre 2011

PASTA NERA

     Qualche sera fa, a causa di un caffè preso fuori orario, ho avuto l’opportunità di vedere su Raistoria a tarda sera,  Pasta Nera, il bellissimo documentario di Alessandro Piva, su un episodio di solidarietà avvenuto alla fine della seconda guerra nel nostro paese. L’orario e il canale danno il segno di come il nostro servizio pubblico tiene in conto la storia e la cultura del nostro paese.
     Tra la fine degli anno 40 e gli inizi dei 50 più di 70mila bambini del sud Italia, devastato dalla guerra e dalla fame, furono ospitati da famiglie del centro Italia e del nord. L’Emilia rispose in maniera particolarmente generosa.
     Mi sono ricordato che a fine anni ’70, la federazione comunista di Napoli aveva stampato un libretto su questa esperienza. L’iniziativa era infatti partita dall’Udi e dal Pci, un partito, il cui patrimonio politico e umano è stato, a mio avviso, troppo presto liquidato..
     Sono andato alla ricerca della pubblicazione tra vecchi almanacchi del partito, qualche atto congressuale e numeri di Rinascita, e alla fine l’ho trovato. Stampato nel 1979: Gaetano Macchiaroli ,Un’esperienza popolare del dopoguerra per la salvezza dei bambini di Napoli. C’è una breve presentazione di Eugenio Donise allora segretario  del Pci napoletano.
     Nell’iniziativa furono coinvolte figure storiche della sinistra napoletana, da Giorgio Amendola a Mario Alicata,  poi Gaetano Macchiaroli, Maria Antonietta Macciocchi, Maurizio Valenzi, militanti dei quartieri popolare,operai dell’ILVA.
     L’esperienza, nonostante le opposizione dei monarchici, allora maggioritari a Napoli e di parte della chiesa, che facevano vero e proprio terrorismo psicologico, dicevano che i bambini sarebbero andati in famiglie di comunisti, gli sarebbero state tagliate le mani o li avrebbero trasformati in sapone, ebbe un grande successo.
     Fu un esempio di capacità organizzative, di dedizione e di solidarietà tra nord e sud. Spesso questi bambini che parlavano solo in dialetto erano ospiti di famiglie di contadini che parlavo solo il loro dialetto, eppure si compresero, fu come, ha detto una intervistata nel documentario, un imcontro tra due mondi distanti, e quando due mondi si incontrano crescono entrambi.
    Speriamo che la Rai mandi di nuovo, in un orario più accessibile, in onda il documentario. Ma mi auguro che possa venire proiettato anche nelle scuole.

1 commento:

  1. Giusta e utile la citazione del lavoro di Macchiaroli, che insieme al libro "Cari bambini vi aspettiamo con gioia" pubblicato da Teti nel 1981, e curato da Angiola Minella, Nadia Spano e Ferdinando Terranova, sono tra le pochissime testimonianze edite che io e il regista Piva abbiamo recuperato dopo aver raccolto le prime testimonianze per il documentario "Pasta nera".
    Prima del documentario, nel 2009, ho raccontato nel mio libro "I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due Italie" (Ediesse), le storie dei nostri testimoni, riportando anche alcuni brani dello scritto di Macchiaroli e alcuni aneddoti sul trasferimento in Emilia dei bambini napoletani.
    Un ringraziamento per l'attenzione e un caro saluto
    Giovanni Rinaldi

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