Chi sono i giganti?
Sono gli uomini e le donne che hanno fatto l’Italia e la democrazia, innanzitutto quelli che hanno dato la vita. E dal risorgimento alla resistenza, e anche dopo, l’elenco è lungo ma potremo anche cominciare a farlo dedicando una serie di post.
Poi quelli che la vita l’hanno rischiata, i combattenti, i nostri padri costituenti; le donne e gli uomini sconosciuti: nei campi, nella scuole, nelle fabbriche.
Gli eletti del popolo, che, come ha ricordato di recente la Repubblica, dormivano nei conventi e nei treni, perché buona parte del loro stipendio di deputati e senatori andava alle organizzazioni di partito.
E i nani chi sono?
Sono intorno a noi, basta ascoltare qualche dibattito parlamentare, qualche intervista televisiva, per rendersi conto della pochezza della nostra classe politica. Nulla sanno della storia patria, unico interesse hotel a cinque stelle, auto di lusso, donne sempre più giovani.
Ma i giganti dormono, non sono morti e i nani sono di passaggio, per dirla con le parole della lapide dedicata a Pietro Gori, poeta anarchico di cui ricorre quest’anno il centenario della morte:
Dove dormono i giganti
i nani di passaggio
non si persuadono
di essere stati preceduti
da tanta grandezza
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