venerdì 9 settembre 2011

SCUSI POSSO VIOLENTARLA? NO GRAZIE


    Il sig. Sacconi, in questi anni più che come barzellettiere, si era distinto per il suo odio verso tutto ciò che è a favore dei diritti dei lavoratori. Però si sa gli allievi tendono ad imitare i maestri, anche se spesso l’imitazione diventa grottesca, e così anche il nostro ministro ha voluto deliziarci con una squallida storiella.
    In un convento tutte le suore vengono violentate, una sola viene risparmiata perché è l’unica ad aver detto di no .
    Secondo Sacconi, dunque per non essere violentata una donna basta che si rifiuti. Perché si sa gli stupratori sono persone gentili, prima di usare violenza chiedono con cortesia il permesso, se la donna dice di no ne cercano un’altra più disponibile. Se l’avesse detto prima, quante donne si sarebbero risparmiate la violenza!
    Ma nello specifico la barzelletta serviva a spiegare l’articolo 8 della manovra finanziaria, quello per intenderci sulla libertà di licenziamento.
    Se ho ben capito quindi, l’imprenditore che intende licenziare chiamerà il lavoratore e con estrema cortesia gli chiederà: - Scusa vorrei licenziarti, tu cosa ne pensi? Ed il lavoratore, se è iscritto alla Cisl o alla Uil, risponderà con altrettanta cortesia: - Ma certo si figuri.
    Non posso però garantire come risponderà l’iscritto alla Cgil, temo che la risposta sarà un po’ meno garbata.
    Ma forse la storia può anche essere interpretata in altro modo, esistono due sindacati che si stanno facendo violentare derogando su tutto, c’è poi una terza organizzazione sindacale che continua a dire no, che ci sono diritti indisponibili sui quali non si può trattare, che ci sono conquiste di dignità dei lavoratori che sono intoccabili, che la concorrenza, il mercato, lo spread e bla bla bla, non possono mettere il discussione l’art.36 della nostra Costituzione: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
    Io dispero che i nostri Bonanni e Angeletti possano un giorno ricordarsi di essere sindacalisti, però conosco decine di iscritti alla Uil e alla Cisl che hanno aderito all'ultimo sciperro indetto dalla Cgil. http://lucio8.blogspot.com/2011/08/piccola-storia-di-due-grandi.html

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