giovedì 28 luglio 2011

RENZO E MONICA

    Che Renzo Bossi non fosse stato eletto, al consiglio regionale della Lombardia, per i suoi particolari meriti culturali, politici e carismatici, credo sia una convinzione comune, e se gli resta un barlume di lucidità credo che lo sappia lo stesso interessato.
    Se si fosse chiamato Renzo Bianchi non avrebbe avuto il voto neanche dei genitori, forse non si sarebbe neanche votato da solo, probabilmente avrebbe sbagliato a mettere la croce o a scrivere il suo nome.
    Ma gli elettori leghisti, che si sa l’hanno duro, a leggere il nome Bossi andarono in visibilio e scambiandolo per il senatur lo votarono.
    Adesso la magistratura sta indagando su una attività di dossieraggio  svolta dall’assessore regionale leghista Monica Rizzi, che avrebbe favorito il Trota nella sua corsa al consiglio regionale.  Avrebbe trattato illecitamente dati personali per colpire gli avversari del giovane Bossi, fuori e dentro il suo stesso partito.         
    Molto probabilmente le accuse mosse alla sig.ra Rizzi saranno prive di fondamenta, ma il suo impegno concreto per l’elezione del giovane rampollo leghista è stato premiato.

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