mercoledì 20 luglio 2011

L'AFFARE PAPA

     In un paese democratico, i cui rappresentati fossero stati scelti democraticamente dai cittadini, e non invece imposti dai caporioni di turno, l’affare Papa avrebbe un andamento diverso, più normale, i deputati studierebbero le carte si farebbero una idea della validità o meno della richiesta dei magistrati, e poi voterebbero apertamente secondo coscienza.
     Nel nostro paese no, noi siamo un paese, oramai da tempo, a democrazia limitata. Con un parlamento illegittimo perché non eletto dal popolo, con deputati che passano da uno schieramento all’altro per pagare il mutuo o per conquistare privilegi impensabili per un comune cittadino.
     Una casta politica che non riesce a dare segni di vitalità e irreprensibilità.
     E invece  avremmo bisogno di esempi, di deputati, senatori e ministri, che si dimettessero solo se sfiorati dal dubbio, di segretari di partito,  che chiedessero ai loro rappresentanti indagati di fare un passo indietro, avremmo bisogno di un presidente del consiglio che chiedesse ai ministri indagati di dimettersi, invece essere indagati nel nostro paese è materia di vanto, fa parte del curriculum.
  Questa casta screditata trascinerà il paese, e lo sta già trascinando in un vortice pericoloso per la demcrazia e la convivenza civile.

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