Perché ricordare oggi Giorgio Amendola, e non invece nell’anniversario della sua morte o della sua nascita?
Perché oggi 14 luglio festa nazionale in Francia, come egli stesso racconta, conobbe Germaine, la compagna della sua vita.
Iniziò la più bella storia d’amore del novecento.
I due si sposarono al confino fascista, condivisero una vita privata fatta anche di dolore, come la scomparsa della figlia Ada a soli trentotto anni.
Amendola fu un protagonista, integerrimo ma non intollerante, della vita politica del Pci e del nostro paese. Partigiano comandò l’attentato di via Rasella, deputato sempre alla ricerca dell’unità dei partiti che si richiamavano alla tradizione operaia e socialista.
Alla morte di Giorgione, come veniva chiamato per la possanza del suo fisico, avvenuta nel giugno dell’80, la moglie non resse al dolore e dopo poche ore anche il suo cuore si fermò.
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