Di fronte ai dati dell'Istat, che dicono che una famiglia italiana su quattro é a rischio di povertà, invece di discutere su cosa fare il sig. Tremonti, con la sua consueta aria di supponenza, afferma che i dati non corrispondono al vero.
E' vero che il sig. Tremonti fa parte di una classe politica, e dico apposta classe e non ceto, privilegiata, guadagnano, i meno abbienti, ventimila euro al mese, hanno privilegi che i comuni cittadini neanche si sognano, dopo cinque anni di lavoro, si fa per dire, in parlamento, qualunque sia la loro età vanno in pensione con tremila euro al mese.
Ed allora dall'alto di questa condizione privilegiata anche l'evidenza può essere messa in discussione.
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