mercoledì 25 maggio 2011

TREMONTI E I NUMERI

    Una volta, forse mille anni fa, quando una banca centrale  o una società di studi e statistiche presentava le sue relazioni, i numeri non venivano messi in discussione, i politici li leggevano e ne traevano le conseguenze.
    Di fronte ai dati dell'Istat, che dicono che una famiglia italiana su quattro é a rischio di povertà, invece di discutere su cosa fare il sig. Tremonti, con la sua consueta aria di supponenza, afferma che i dati non corrispondono al vero.
    E' vero che il sig. Tremonti fa parte di una classe politica, e dico apposta classe e non ceto, privilegiata, guadagnano, i meno abbienti, ventimila euro  al mese, hanno privilegi che  i comuni cittadini neanche si sognano, dopo cinque anni di lavoro, si fa per dire, in parlamento, qualunque sia la loro età vanno in pensione con tremila euro al mese.
    Ed allora dall'alto di questa condizione privilegiata anche l'evidenza può essere messa in discussione.

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